Perdita di coscienza-Svenimento – Sincope
La sincope è una perdita temporanea di coscienza che può colpire qualsiasi soggetto, sia esso giovane
o anziano, sano o malato. È molto probabile che, nell’arco della vita, ognuno di noi possa sperimentare almeno un episodio sincopale.
In generale, quando non è associata a cardiopatia la sincope ha una prognosi benigna.
Nel paziente cardiopatico, invece, la sincope può rappresentare il sintomo premonitore di un evento fatale, quale la
morte improvvisa. È importante perciò non sottovalutare il significato clinico di questo sintomo.
Qual è il meccanismo responsabile della sincope?
La sincope è dovuta a una riduzione transitoria e globale del flusso di sangue al cervello.
Alcune condizioni, quali l’epilessia, l’ipoglicemia(cioè bassi valori degli zuccheri nel sangue), o i disturbi di tipo psichiatrico, possono alterare completamente o solo in parte lo stato di coscienza e simulare quindi una sincope.
In questi casi, però, l’alterazione della coscienza non è dovuta a una riduzione dell’apporto di sangue al cervello, ma a meccanismi differenti (cosiddette perdite di coscienza non sincopali).
Quanti tipi di sincope esistono?
In base alla causa che determina la riduzione dell’apporto di sangue al cervello le sincopi
vengono suddivise in quattro gruppi:
• sincopi neuromediate;
• sincopi ortostatiche;
• sincopi cardiache;
• sincopi cerebrovascolari.
LINEE GUIDA
La perdita di coscienza si verifica quando una persona non reagisce agli stimoli, non si muove e non risponde se è chiamato.
È possibile perdere coscienza in qualsiasi posizione, a terra, seduto o sdraiato.
Se la perdita di coscienza interviene in modo improvviso, si parla di sincope.
La perdita di coscienza può essere di breve o lunga durata ed essere segno di patologie diverse.
Tra le cause più frequenti
• Arresto cardiorespiratorio e ogni altra situazione di scarsa ossigenazione cerebrale.
• Scarso nutrimento al cervello (per carenza di zuccheri, diminuzione dell’irrorazione sanguigna per calo della pressione sanguigna).
• Trauma cranico.
• Danni da agenti fisici (colpo di calore, ipotermia, folgorazione).
• Danni da agenti chimici esterni (avvelenamento da farmaci, alcool, veleni o droghe) o interni (coma diabetico o coma epatico).
• Disturbi del sistema nervoso (paziente con precedenti convulsioni).
COSA FARE
Valutare immediatamente se la persona:
• reagisce agli stimoli;
• respira regolarmente.
Se non è cosciente, ma respira normalmente
Attenzione: il soggetto non è in arresto cardiorespiratorio, mala mancanza di coscienza potrebbe causare ostruzione delle vie aeree.
Per prevenire problemi respiratori
• aprire le vie aeree con manovra di estensione della testa e sollevamento del mento;
• porre la persona in posizione laterale di sicurezza.
Se non non è cosciente e non respira normalmente, CHIAMARE IL 118* e seguire con precisione le indicazioni.
COSA FARE
- Mantenersi pronti a eseguire una rianimazione cardiopolmonare
in attesa dei soccorsi - Praticare una corretta rianimazione cardiopolmonare permette di guadagnare tempo
- prezioso, in attesa dell’arrivo dei soccorsi del 118. Controlla subito la coscienza e la
respirazione del soggetto. - scuoti lievemente la sua spalla;
- chiamalo ad alta voce.
- Se non reagisce, non si muove, non risponde e non respira normalmente CHIAMA IL 118*.
- Distendi la persona da soccorrere supina su un piano rigido.
- Posizionati a lato dell’infortunato, all’altezza del suo torace.
- Posiziona le tue mani, una sopra l’altra, sullo sterno al centro del torace
- Esegui le manovre di rianimazione cardiopolmonare, praticando compressioni toraciche con una frequenza di almeno 100 ma non più di 120 al minuto, in modo da abbassare il torace di almeno 5 cm, ma non di oltre 6 cm. Se sei capace e hai a disposizione mezzi protettivi, come una mascherina facciale o uno scudo facciale, utilizzali per eseguire 2 ventilazioni ogni 30 compressioni toraciche. Se non disponi di questi strumenti o non ti senti in grado, puoi praticare solo le compressioni senza ventilazione.
- Continua con la rianimazione cardiopolmonare o con le sole compressioni toraciche. Puoi interromperti solo in caso di arrivo dei soccorsi, utilizzo del defibrillatore automatizzato esterno o ripresa di coscienza del paziente
Se è a terra, a faccia in giù, e non si sospetta alcun trauma grave, girare la persona con cautela a faccia in su.
Se trovato in posizione seduta, mettere la persona in posizione sdraiata.
Se la persona riprende coscienza, tranquillizzarla e lasciarla in posizione sdraiata. Se possibile, raccogliere informazioni sull’accaduto per meglio valutare la situazione.
COSA NON FARE
Non perdere la calma.
Non somministrare bevande di alcun tipo a una persona priva di coscienza.
Non mantenere seduta una persona priva di coscienza. La posizione sdraiata, infatti, favorisce l’afflusso di sangue al cervello.
Non cercare di mettere in posizione seduta una persona che ha appena ripreso coscienza, né tanto meno in piedi.
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