Il Consenso Informato Medico: Un Viaggio tra Rischi e Leggi
Il Consenso Informato Medico: Un Viaggio tra Rischi e Leggi
Il consenso informato è un pilastro fondamentale nell’ambito medico, un passo cruciale che legittima l’azione del medico e protegge i diritti del paziente. In questo articolo, esploreremo le sfumature del consenso informato, i rischi connessi e le leggi che lo regolano, tenendo tutto aggiornato a oggi.
Cos’è il Consenso Informato?
Il consenso informato è il frutto dell’evidenza che nessun cittadino può essere sottoposto a trattamenti medici contro la sua volontà. Esso deve essere espresso e consapevole, preceduto da un’adeguata informativa sulle caratteristiche, rischi e finalità dell’intervento. Una volta espresso, il consenso può essere revocato in qualsiasi momento.
Forma del Consenso
- Generalmente, il consenso è previsto in forma scritta quando l’esame o la terapia possono comportare gravi danni per la salute. Situazioni come donazioni di sangue, sperimentazioni di farmaci, anestesie, trapianti e aborti richiedono un consenso scritto. Tuttavia, quando esiste un consolidato rapporto di fiducia tra medico e paziente, il consenso può essere espresso verbalmente, direttamente al sanitario.
Il consenso informato in forma scritta
Da quanto detto sopra, è ormai chiaro che l’informativa e il consenso sono atti indispensabili e necessari per rendere legittimo l’atto medico. Ciò non significa, però, che l’informativa e il consenso debbano essere resi necessariamente in forma scritta. Anzi, nella generalità dei casi è sufficiente che informativa e consenso siano prestati in forma orale.
La forma scritta diventa necessaria o perché vi è una legge dello Stato che la rende obbligatoria, o perché il Codice di Deontologia Medica la richiede in situazioni particolari.
Le Leggi dello Stato che rendono necessaria la forma scritta sono le seguenti:
- DPR 16/06/1977 n. 409 in materia di trapianti di organi;
- Legge 05/06/1990 n. 135 in materia di AIDS;
- Decreto Ministeriale 15/01/1991 in materia di terapia con plasma derivati ed emoderivati;
- Decreto Ministeriale 27/04/1992 in materia di sperimentazione scientifica;
- Legge 12/08/1993 n. 201 in materia di prelievo ed innesto di cornea;
- Legge 08/04/1998 n. 94 in materia di uso di medicinali al di fuori delle indicazioni autorizzate;
Legge 19/02/2004 n. 40 in materia di procreazione assistita.
Dal canto suo, il Codice di Deontologia Medica obbliga alla raccolta del consenso informato in forma scritta per le seguenti situazioni particolari:
- Prescrizione di farmaci per indicazioni non previste dalla scheda tecnica o non ancora autorizzati al commercio, purché la loro efficacia e tollerabilità sia scientificamente documentata (in pratica ricalca l’obbligo già previsto dalla Legge 94/1998);
- Prescrizione di terapie mediche non convenzionali, che possono essere attuate senza sottrarre il paziente a trattamenti scientificamente consolidati e previa acquisizione del consenso informato scritto quando si tratti di pratiche invasive o con più elevato margine di rischio, oppure quando il paziente ponga pregiudizialmente scelte ideologiche;
- Prestazioni diagnostiche e/o terapeutiche che, a causa delle possibili conseguenze sull’integrità fisica della persona o per il grave rischio che possono comportare per l’incolumità della persona, rendano opportuna una manifestazione documentata della volontà del paziente. Nella pratica si tratta delle ipotesi di:
- Interventi chirurgici;
- Procedure ad alta invasività;
- Utilizzo di mezzi di contrasto;
- Trattamenti con radiazioni ionizzanti;
- Trattamenti che incidono sulla capacità di procreare;
- Terapie con elevata incidenza di reazioni avverse;
- Trattamenti psichiatrici di maggior impegno.
Al di fuori di queste ipotesi, il consenso può essere raccolto in forma orale, fermo restando che se il medico ritiene, in scienza e coscienza e motivatamente, di formalizzare tale consenso con un atto scritto, gli è comunque consentito farlo.
Rischi Specifici e Responsabilità Medica
Il consenso informato deve riguardare i rischi specifici dell’intervento, non solo un’informativa vaga e generica. La Corte di Cassazione ha stabilito che il medico deve fornire al paziente informazioni dettagliate sui rischi connessi all’intervento. Se il medico si limita a informare vagamente il paziente, l’obbligo di consenso informato potrebbe non essere soddisfatto.
Rischi e Responsabilità
- Lesione del Diritto: Se il medico non fornisce informazioni chiare sui rischi specifici, il paziente potrebbe subire una lesione del diritto all’informazione.
Obbligo di Risarcire: Un medico che non ottempera all’obbligo di consenso informato potrebbe essere chiamato a risarcire il paziente per danni subiti.
- Carenza Ospedaliera: Il consenso informato non riguarda solo rischi oggettivi, ma anche la carenza ospedaliera in termini di dotazioni e attrezzature. Questo aspetto è importante per garantire un trattamento adeguato.
Leggi che Regolano il Consenso Informato
La Legge 22 dicembre 2017, n. 219 è il riferimento principale per il consenso informato. Questa legge tutela il diritto alla vita, alla salute, alla dignità e all’autodeterminazione della persona. Stabilisce che nessun trattamento sanitario può essere iniziato o proseguito se privo del consenso libero e informato della persona interessata, tranne che nei casi espressamente previsti dalla legge. La legge si basa sui principi della Costituzione (art. 2, 13 e 32) e della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea.
Ecco alcuni punti chiave della legge:
- Modalità di Espressione: Il consenso informato può essere espresso in forma scritta, attraverso videoregistrazioni o, per le persone con disabilità, attraverso dispositivi che consentano la comunicazione. Qualunque forma sia utilizzata, il consenso informato deve essere inserito nella cartella clinica e nel fascicolo sanitario elettronico.
- Rinuncia e Rifiuto: Il paziente ha il diritto di rifiutare o rinunciare ai trattamenti sanitari. Il medico deve prospettare le conseguenze di tale decisione e promuovere azioni di sostegno al paziente.
- Esclusioni: Il consenso informato non è necessario in casi di vaccinazioni obbligatorie, quando il paziente ha espresso esplicitamente la volontà di non essere informato o in situazioni di emergenza vitale
Responsabilità del Medico:
Se un medico non ottempera all’obbligo di consenso informato, si espone a diverse conseguenze legali e professionali:
- Responsabilità Civile: Il medico potrebbe essere chiamato a risarcire il paziente per danni subiti a causa della mancanza di consenso informato. Questo può includere spese mediche aggiuntive, sofferenza emotiva o perdita di opportunità.
- Sanzioni Disciplinari: Le autorità mediche possono avviare procedimenti disciplinari contro il medico. Questo potrebbe comportare sospensione temporanea o revoca della licenza medica.
- Penalità Penali: In alcuni casi gravi, la mancanza di consenso informato può costituire un reato penale. Ad esempio, se il medico esegue un intervento senza consenso e il paziente subisce danni permanenti, potrebbe essere accusato di lesioni personali colpose.
- Perdita di Fiducia: La mancanza di consenso informato mina la fiducia tra medico e paziente. La reputazione professionale del medico potrebbe essere compromessa, influenzando la sua carriera.
Conclusioni
Il consenso informato è un atto di rispetto verso il paziente e un dovere etico per il medico. La sua corretta applicazione è essenziale per garantire una pratica medica responsabile e consapevole. Ricordiamo sempre che il consenso informato è un ponte tra scienza e umanità, e la sua importanza non può essere sottovalutata.
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