Il sistema nervoso enterico
Il nostro “secondo cervello”
Quanti cervelli avete? La risposta più corretta è uno. Eppure abbiamo anche altri sistemi nervosi. Uno di questi è cosi esteso che è stato definito da alcuni scienziati un “secondo cervello”. È il sistema nervoso (SNE), e si trova non nella testa, ma quasi interamente nella pancia.
Per trasformare il cibo in energia, al corpo sono richiesti grandi sforzi e coordinazione. Non è qui di strano che il cervello abbia quindi per cosi dire delegato la maggior parte del controllo della digestione al sistema nervoso enterico
Come fatto il sistema nervoso enterico
Anche se molto più semplice del cervello, il sistema nervoso enterico è estremamente complesso. Negli esseri umani questa rete neuronale si trova nell’apparato digerente e sembra essere composta dai 200 ai 600 milioni di neuroni. Gli scienziati credono che, se la funzione del SNE dovesse aver luogo nel cervello, i fasci di neuroni necessari sarebbero troppo spessi. Secondo il libro “Il secondo cervello”,” è quindi più sicuro e conveniente lasciare[ apparato digerente] badi se stesso.
* M.Gershon, a cura di M.G. Petruccioli, trad. di S. Currò,C. Porcellana, A. Ricagno e O.Vecchio, UTET, Torino, 2006 , p.106.
“UN LABORATORIO CHIMICO” del sistema nervoso enterico
La digestione del cibo richiede tutta una serie di combinazioni chimiche molto precise, che devono essere prodotte al tempo giusto e smistate nel posto giusto.
Il professore Gary Mawe descrive appropriatamente l’apparato digerente come un “laboratorio chimico”. É strabiliante quanto siano sofisticate queste operazioni chimiche. Per esempio la parete intestinale è rivestita di cellule specializzate che agiscono da rivelatori chimici, o recettori del gusto, e identificano gli elementi presenti nel cibo che mangiamo. Questi dati permettono al SNE di rilasciare enzimi digestivi specifici per scomporre cibo in particelle assorbibili dal corpo. Il sistema nervoso enterico ha inoltre un ruolo vitale nel monitorare l’acidità, e altre proprietà chimiche delle particelle del cibo, e nel regolare di conseguenza il rilascio di enzimi digestivi
Immaginiamo il tubo digerente come una catena di monitoraggio controllata per la maggior parte dalla sistema nervoso enterico.
Il nostro ” secondo cervello ” muove il cibo lungo l’apparato digerente stimolando la contrazione muscolare delle pareti del tubo digerente. Il sistema nervoso enterico adatta la forza e la frequenza delle contrazioni secondo il bisogno, permettendo al sistema di funzionare come un nastro trasportatore.
Il sistema nervoso enterico svolge anche funzioni di controllo. Il cibo che ingeriamo potrebbe contenere batteri pericolosi. Non stupisce quindi che dal 70 all’80 per cento circa di linfociti del nostro corpo , una componente fondamentale del nostro sistema immunitario, si trovi nella nostra pancia. Se ingeriamo quantità elevate di organismi pericolosi, il SNE proteggere il corpo stimolando delle contrazioni potenti che permettono di espellere la maggior parte delle tossine attraverso vomito e diarrea.
UNA BUONA COMUNICAZIONE del sistema nervoso enterico
Anche se il sistema nervoso enterico sembra funzionare in maniera indipendente dal cervello, questi due centri neuronali sono in continua comunicazione tra di loro.
Per esempio, il SNE gioca un ruolo importante nel regolare gli ormoni che suggeriscono al cervello quando e quanto dovremmo mangiare. Le cellule nervose del sistema nervoso enterico dicono al cervello quanto siamo pieni e, se mangiamo troppo, potrebbero innescare la nausea.
Forse già prima di leggere questo articolo avevate avuto sentore di un collegamento tra tubo digerente e cervello. Avete mai notato, per esempio, che certi cibi sembrano metterci di buon umore?
Alcune ricerche suggeriscono che questo accade quando il sistema nervoso enterico invia “segnali positivi” al cervello, innescando una reazione a catena che ci fa sentire meglio. Questo spiegherebbe perché sotto stress le persone tendono a mangiare il cosiddetto comfort food, o cibo consolatorio.
Gli scienziati stanno studiando la possibilità di stimolare artificialmente il sistema nervoso enterico (SNE) per curare la depressione.
Un altro esempio di comunicazione tra cervello e sistema digerente è il fenomeno delle ” farfalle nello stomaco” .
Questa sensazione potrebbe dipendere dal fatto che il sistema nervoso enterico fa allontanare il sangue dallo stomaco quando il cervello è in tensioni e sotto stress. Un altro effetto può essere la nausea, perché sotto stress il cervello fa modificare al SNE le normali contrazioni dello stomaco. Secondo gli esperti, questa connessione tra cervello e stomaco potrebbe essere anche alla base del considerato ” agire di pancia”.
Anche se il sistema nervoso enterico (SNE) può provocare queste “emozioni” nello stomaco, non può ne pensare ne decidere per noi. In altre parole , non è un vero e proprio cervello.
Non può aiutare a comporre canzoni, a gestire il nostro conto in banca o a fare i compiti. Eppure questo meraviglioso sistema continua ad affascinare gli scienziati per la sua complessità, che forse per la maggior parte è ancora da scoprire.
Quindi, la prossima volta che starete per mangiare, fermatevi a pensare al controllo, alla trasmissione dei dati, alla coordinazione e alla comunicazione che sta per aver luogo del nostro apparato digerente.
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