Cos’è il taglio cesareo
Quante donne non avranno tremato al sentirsi dire che dovevano subire un taglio cesareo? Certo di positivo c’è che si evitano i dolori del parto, ma è pur sempre un intervento chirurgico.
Il Taglio Cesareo consiste nella nascita del neonato mediante intervento chirurgico.
Il Taglio Cesareo può essere programmato in anticipo se esistono degli ostacoli al parto naturale come ad esempio la presentazione podalica del bambino, malattie per le quali la mamma non può affrontare un travaglio ed un parto, e diverse altre situazioni.
Il taglio Cesareo può anche essere eseguito in urgenza qualora si presentassero dei problemi per i quali non si può aspettare i tempi del parto naturale.
IL TAGLIO CESAREO
Intervento chirurgico del taglio cesareo, ultimante è stato proposto troppe volte, anche in casi in cui non era necessario.
I parti con taglio cesareo sono aumentati in molti Paesi economicamente sviluppati, nonostante possano rappresentare un rischio per la madre e il neonato. L’Italia è al primo posto tra i Paesi europei che vi ricorrono e la Campania è di gran lunga la regione in cui questa modalità è più frequente, soprattutto nelle strutture private.
I fattori di rischio per cui si pratica parto cesareo
I dati per i fattori di rischio noti sono:
- presentazione del neonato
- genere del parto
- decorso della gravidanza e difetto di accrescimento fetale
Nelle strutture private la prassi del parto con taglio cesareo elettivo è molto più diffusa rispetto agli ospedali pubblici (53,1% vs 24,3%).
Si evidenzia altresì un’associazione significativa tra parto con taglio cesareo elettivo e primi in parità soprattutto nelle strutture private (OR per l’interazione tra tipologia di struttura e parità 1,81, IC 95% 1,62-2,04).
L’età della donna che partorisce è in media maggiore di 34 anni, ricorso a tecniche di procreazione medicalmente assistita, basso peso del neonato alla nascita e anamnesi di interruzioni volontarie della gravidanza determinano un incremento di ricorrere a un parto con taglio cesareo elettivo .
Nazionalità straniera, elevato grado di scolarità e giovane età svolgono, invece, un ruolo protettivo .
Con una procedura di classificazione gerarchica sono state infine individuate cinque tipologie di donne al loro primo parto (primipare) con caratteristiche omogenee al loro interno: nella classe di primipare a basso rischio clinico assistite in strutture private la frequenza del parto con taglio cesareo elettivo è risultata particolarmente elevata.
IL TAGLIO CESAREO PROGRAMMATO
A partire dalla 32esima settimana, le pazienti, per le quali esistono indicazioni all’esecuzione del taglio cesareo o desiderano partorire naturalmente dopo un taglio cesareo, devono contattare l’ostetrica dell’ambulatorio monitoraggio gravidanza .
In questa occasione il medico e l’ostetrica forniscono tutte le informazioni circa il percorso pre e post- operatorio, effettuano la valutazione clinica e, una volta confermata l’indicazione all’intervento, prescrivono
gli accertamenti necessari e predispongono la cartella clinica per il ricovero. Vengono inoltre illustrati, discussi e firmati i consensi relativi all’intervento.
È possibile assumere cibi solidi e bevande fino a 6 ore prima dell’operazione, mentre è consentita l’assunzione di acqua fino a 4 ore prima.
Qualora le condizioni cliniche lo consentano e se la madre lo desidera, dopo aver abbassato il drappo sterile che la protegge dalla vista del campo operatorio, è possibile mostrarle l’estrazione lenta e progressiva del bimbo e successivamente il contatto “pelle a pelle”, evento che ha ripercussioni positive sia sulla salute fetale sia sulla gratificazione materna.
Se la coppia lo desidera e l’équipe operatoria lo consente, è permessa la presenza del papà in sala operatoria accanto alla mamma.
In caso di richiesta di effettuare il travaglio dopo parto cesareo, viene eseguita una consulenza e valutazione clinica individuale ed è utile portare la cartella clinica relativa al parto precedente esitato in taglio cesareo.
In caso di riscontro di feto podalico e in assenza di controindicazioni viene proposta e illustrata la manovra di rivolgimento esterno che viene effettuata intorno alla 37 settimana con ricovero giornaliero.
Alle future mamme viene offerta la possibilità di controllare il dolore.
Metodo di operazione del taglio cesareo
L’accesso all’utero avviene attraverso un’incisione trasversale della parete addominale, nella parte bassa
dell’addome. Si apre la cavità addominale, s’incide l’utero si estraggono il bambino e la placenta. Il taglio
cesareo avviene in generale in anestesia epidurale o spinale, raramente in narcosi.
Rischi e complicazioni del taglio cesareo
Anche se l’intervento viene eseguito in modo coscienzioso e a regola d’arte, il medico non può garantire che non ci siano complicazioni quali reazioni infiammatorie, cattiva cicatrizzazione, trombosi.
È necessario mettere un catetere in vescica prima dell’inizio dell’intervento al fine di svuotare continuamente la vescica.
Ciò può provocare irritazione o infiammazione della vescica, complicazioni che possono essere curate facilmente. Sensazione di gonfiore e leggeri crampi addominali non sono complicazioni ma disturbi passeggeri della funzione intestinale dopo ogni intervento.
Anche la tecnica più perfetta non può evitare lesioni di organi vicini come la vescica, gli ureteri o l’intestino, specialmente in casi di aderenze diffuse. Un taglio cesareo elettivo di regola viene eseguito non prima di 7 -10 giorni della data presunta del parto. Dopo l’operazione ci saranno perdite di sangue come dopo un parto per via
naturale. Il fatto di essere stata sottoposta al taglio cesareo non preclude, in caso di una nuova gravidanza, un parto per via naturale.