28 Aprile 2024

L’autismo

L’autismo è una sindrome comportamentale causata da un disturbo dello sviluppo biologicamente determinato, con esordio nei primi tre anni di vita. Le aree prevalentemente interessate da questa sindrome sono:

  • l’interazione sociale reciproca;
  • l’abilità di comunicare idee e sentimenti;
  • la capacità di stabilire relazioni con gli altri.

Quali sono le cause e i sintomi dell’autismo?

Ad oggi le cause dell’autismo sono ancora ignote, perciò la descrizione che può essere fatta di tale disturbo è solo di carattere comportamentale.

I bambini con autismo sono caratterizzati da un deficit comunicativo per quel che riguarda la comunicazione verbale e non verbale, da un deficit espressivo e dalla presenza di interessi fissi, rituali e/o movimenti stereotipati.

Il deficit comunicativo è riscontrabile in tutte le fasi dello sviluppo del bambino, anche in quella prelinguistica, ossia anche prima di iniziare a parlare.

autismo

Alcuni bambini autistici non accederanno mai al linguaggio, altri possono essere in grado di emettere suoni precocemente che però difficilmente evolveranno in un linguaggio. Altri bambini ancora potrebbero acquisire il linguaggio, ma con tempistiche ritardate rispetto allo sviluppo fisiologico atteso.
Per ciò che concerne la comunicazione non verbale, si segnala l’assenza di espressioni del volto per esprimere stati d’animo e l’assenza dell’utilizzo di gesti per indicare. Inoltre, vari canali espressivi quali lo sguardo, la mimica e i gesti, sono assenti o vengono utilizzati in maniera impropria.

Indicatori di autismo

In letteratura sono stati identificati diversi sintomi che possono rappresentare indicatori precoci di autismo a cui è bene prestare massima attenzione.

carattere comportamentale.
autismo ricerca di comunicazione

Data la varietà della sintomatologia autistica non sempre debbono essere presenti tutti gli indicatori di seguito elencati per procedere ad effettuare un approfondimento psicodiagnostico.
Se sono presenti tutti o alcuni di questi sintomi si consiglia comunque di rivolgersi a uno specialista.

Quelli più comuni e maggiormente riportati in letteratura sono:

  • Difficoltà ad instaurare contatto oculare;
  • Assenza di risposta al sorriso sociale;
  • Assenza di risposte di orientamento a stimoli sonori o al proprio nome, anche se pronunciato da persone famigliari;
  • Difficoltà a seguire con lo sguardo oggetti in movimento;
  • Assenza di gesti comunicativi come indicare, salutare con la mano ecc..;
  • Difficoltà a seguire con lo sguardo il movimento di indicare delle altre persone;
  • Assenza di comportamenti appropriati per richiamare l’attenzione degli altri;
  • Difficoltà a esternare manifestazioni di affetto o a riceverle da altre persone;
  • Assenza del comportamento di allungarsi per essere preso in braccio;
  • Assenza del comportamento imitativo;
  • Difficoltà a mettere in atto giochi con altri bambini;
  • Difficoltà a richiedere aiuto o oggetti/attività desiderati;

I sintomi che possono rappresentare indicatori dell’autismo variano spesso sulla base dell’età del bambino: si differenziano nei primi due anni di vita rispetto a bambini più grandi.

Indicatori precoci (0 – 24 mesi)
Nei primi anni di vita del bambino i segnali indicatori di autismo si manifestano molto più spesso come assenza di comportamenti che rappresentano tappe evolutive fondamentali nel percorso di sviluppo del bambino, che non come presenza di comportamenti strani o atipici.

A seconda dell’età del bambino i sintomi sono diversi: dall’assenza di sorriso sociale e manifestazione di gioia intorno ai 6 mesi all’assenza di frasi a 2 parole intorno ai 2 anni (diverse da semplici ripetizioni di quanto detto da altri o in cartoni animati, musiche ecc.).

In particolare a 6 mesi i bimbi autistici solitamente non rispondono al sorriso degli altri e non esternano manifestazioni di gioia; a 9 mesi non si orientano a suoni e espressioni facciali, a 12 mesi non rispondono quando chiamati per nome, è spesso assente la lallazione o alcuni idiomi tipici dei bambini a quell’età, così come mancano gesti con chiara valenza comunicativa, quali salutare, indicare, mostrare ecc…

Intorno ai 16 mesi ciò che dovrebbe destare preoccupazione consiste nell’assenza di singole paroline pronunciate vocalmente, mentre a 24 mesi l’assenza di frasi a due parole. Molto spesso se sono presenti consistono principalmente in ripetizioni di frasi sentite alla televisione o sentite pronunciare dagli adulti di riferimento.

Indicatori di autismo nei bambini dai 2 anni in poi
I possibili sintomi di autismo nei bambini dai 2 anni in poi riguardano principalmente i deficit nelle abilità sociali, linguistiche e comunicative (sia come comunicazione verbale che non verbale) e la presenza di comportamenti ristretti e stereotipati.

Come si manifestano questi comportamenti dell’autismo?

Per quanto riguarda l’area delle abilità sociali i comportamenti che possono rappresentare sintomi di autismo sono:

  • Appare disinteressato alle altre persone o a ciò che accade intorno a lui
  • Non sa come entrare in contatto con altre persone, giocare o farsi amici
  • Preferisce non essere toccato, preso in braccio o cullato
  • Non si impegna in giochi di finzione, in giochi di gruppo, non imita gli altri, o non usa i giochi in modo creativo
  • Ha difficoltà a parlare di sé o dei suoi sentimenti
  • Sembra non sentire quando gli altri gli parlano
  • Non mostra interesse per gli altri

 

Per quanto riguarda i sintomi del linguaggio dell’autismo:

  • Ha iniziato a parlare tardi
  • Utilizza un tono di voce atipico, o per ritmo o per intensità.
  • Ripete le stesse parole o frasi più e più volte
  • Risponde alle domande ripetendo la domanda e non formulando la risposta
  • Si riferisce a se stesso in terza persona
  • Usa il linguaggio in modo scorretto (errori grammaticali, parole sbagliate)
  • Ha difficoltà a comunicare bisogni e desideri
  • Non comprende semplici istruzioni, richieste e domande
  • Interpreta ciò che gli viene detto in modo molto letterale (non coglie l’ironia e il sarcasmo).

Per quanto riguarda le difficoltà a livello di comunicazione non verbale dell’autismo:

 

  • Evita il contatto oculare
  • Usa espressioni facciali che non sono coerenti con ciò che sta dicendo
  • Non coglie il significato delle espressioni facciali degli altri
  • Ha una gestualità molto limitata (per esempio difficilmente indica ciò che desidera).
  • Reagisce in modo inusuale ad alcuni stimoli visivi, uditivi, oppure ad alcuni sapori e consistenze.
  • Può essere particolarmente sensibile a certi rumori anche se bassi

Segni e sintomi di comportamenti rigidi e stereotipati nell’autismo:

  • Segue routine rigide (per esempio: insiste per fare sempre la stessa strada in macchina per andare a scuola)
  • Ha difficoltà a adattarsi a qualunque cambiamento nella giornata (mangiare a un orario diverso dal solito) o nell’ambiente (spostamento di mobili)
  • Mostra un attaccamento inusuale a oggetti o giochi particolari
  • Allinea in modo ossessivo gli oggetti, o li sistema con un certo ordine prestabilito
  • Mostra interesse per alcuni argomenti specifici
  • Impegna molto tempo a sistemare giochi e oggetti in modi specifici
  • Mostra interesse per il movimento degli oggetti
  • Ripete le stesse azioni o movimenti più e più volte

Autismo carattere comportamentale.problemi del comportamento

Ho il sospetto che mio figlio sia autistico: che cosa devo fare?

Se avete notato qualche comportamento atipico nel bambino, oppure siete preoccupati perché vostro figlio non parla ancora o parla male o mostra qualche difficoltà nell’acquisizione di alcune tappe evolutive fondamentali acquisite dai coetanei, è importante rivolgersi subito a uno specialista.

È importante rivolgersi innanzitutto al pediatra che segue il bambino riferendo ciò che desta la vostra preoccupazione.

È meglio non adottare l’approccio dell’ “aspettiamo e vediamo” ma procedere subito a fare accertamenti approfonditi da specialisti. Vi potete rivolgere al servizio di Neuropsichiatria della vostra città.

Vi ricordiamo che le ricerche dimostrano che i risultati migliori si ottengono con interventi precoci (Lovaas, 2003), ovvero quando il bambino è ancora piccolo, per cui se avete dei dubbi è bene attivarsi subito confrontandosi con persone competenti.

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