In Italia la carenza di medici è ormai una piaga: la regione al sud dello stivale, usando un po’ di creatività, sta assumendo medici Cubani in Calabria.
51 medici Cubani hanno scelto di partire per aiutare la sanità Calabrese.
Con tanto coraggio si sono aperti a un esperienza che li porterà a imparare l’italiano e ad aprirsi a un’esperienza unica vivendo in una Calabria molto diversa da Cuba.
Cuba è un Paese molto allegro, dove si balla e non si è mai tristi nonostante la povertà del paese.
Mentre i medici cubani dovranno confrontarsi con un Sud Italia dove la mentalità e ben diversa.
Ma chi sono questi medici cubani ? Perché medici Cubani in Calabria?
Sono uomini e donne, per la precisione 38 maschi e 13 femmine, che per la maggiore hanno già operato in altri paesi.
La metà dei medici approdati in Calabria racconta di aver già fatto esperienze di lavoro all’estero: in Africa, in America, in Arabia.
Sono già cittadini del mondo, che approdano per la prima volta in Europa. Essendo consapevoli del contratto a tempo determinato, sono pronti a ritornare poi a casa con un bagaglio di esperienze umane e professionali che potranno mettere al servizio del proprio Paese.
Il primo scoglio da superare per i medici Cubani
E’ il corso di lingua italiana all’Università della Calabria di Rende (Cosenza), prima di essere destinati nei reparti di alcuni ospedali calabresi.
Dopo il corso di lingua italiana saranno dislocati nelle quattro Asp predisposte dalla Regione.
Al termine di questo primo periodo di “assestamento” arriveranno altri medici con mirate specializzazioni per adempiere alle emergenze della Regione.
Completato il corso per imparare la lingua e gli usi calabresi, i medici entreranno da subito nelle corsie dei nosocomi per toccare con mano le esigenze della sanità, ovviamente in stretta collaborazione con il personale sanitario.
Più della metà di questi medici ha già avuto esperienza all’estero e nello specifico in missioni in Africa e in America, anche durante la pandemia.
Tutto questo è stato possibile per un accordo del presidente della Regione, Roberto Occhiuto, con la firma del protocollo che ha consentito alla Calabria di sfruttare le opportunità offerte da un accordo di cooperazione tra il Governo cubano e la Commissione europea già nel 2017.
Un contratto di lavoro italiano, lo stipendio intero ad ognuno di loro e una percentuale divisa con la società statale cubana con cui la Regione Calabria ha firmato un contratto per la fornitura di personale e servizi, come era previsto nella prima stesura che ha sollevato accese polemiche.
Le polemiche
Molte polemiche perché con questa scelta sono venuti meno gli interessi dell’Ordine dei Medici, e delle cooperative che assumono i medici a gettoni.
Nonostante ciò gli accordi sono andati avanti per volontà della regione Calabria.
