• L’obesità è un fattore di rischio maggiore per OSAS, ma una quota significativa, anche se minoritaria, degli individui che ne sono affetti, non sono obesi.
• Il trattamento principale dell’OSAS è applicazione della pressione positiva continua alle vie aeree – un intervento
decisamente efficace ed economico.
• Se l’OSAS non viene trattata, aumenta in modo notevole il rischio di incidenti dovuti alla sonnolenza.
• La sindrome dell’ipoventilazione dell’obeso costituisce un problema di sanità pubblica la cui importanza è in
aumento.
Il termine disturbi respiratori del sonno comprende una serie di condizioni caratterizzate da respirazione anormale durante il sonno; in molti casi questa condizione è associata al restringimento o all’ostruzione delle vie aeree superiori (faringe).
I disordini del sonno variano dall’ostruzione parziale, intermittente delle vie aeree senza disturbi del sonno (russamento), fino a, all’altra estremità di gravità, apnee frequenti associate con ripetuti episodi di ipossiemia e risvegli che conducono alla destrutturazione del sonno e alla sonnolenza diurna.
Il termine disturbi ostruttivi del sonno (obstructive sleep apnoea, OSA) fa riferimento all’ostruzione intermittente delle vie aeree, indipendentemente dalla presenza di sintomi diurni.
In presenza di sintomi la condizione viene chiamata sindrome delle apnee ostruttive del sonno (OSAS), conosciuta anche come sindrome delle apnee/ipopnee ostruttive del sonno (OSAHS).
I disordini respiratori del sonno comprendono anche:
1) apnee del sonno di tipo centrale (CSA), ove la interruzione periodica del sonno si verifica senza l’ostruzione delle vie aeree e che, negli adulti, si manifesta principalmente nei casi di scompenso cardiaco;
2)sindrome dell’ipoventilazione dell’obeso (OHS), nella quale la respirazione si riduce durante il sonno, con o senza la presenza del restringimento o dell’ostruzione delle vie aeree superiori. I disturbi del respiro durante il sonno sono molto comuni in Europa, ma i dati statistici su morbosità e mortalità che sono loro correlate non vengono raccolti di prassi. Questo capitolo si soffermerà principalmente sulla
OSAS, che costituisce un problema sanitario maggiore nella maggior parte delle nazioni sviluppate
Fattori di rischio per OSAS
La prevalenza di OSAS aumenta con l’età e raggiunge un plateau dopo i 60 anni di età.
Tuttavia dati recenti, a sezione trasversale, su oltre 5.000 soggetti hanno mostrato che una significativa quota di popolazione di età ≥ 70 anni continua a presentarsi con i sintomi della malattia.
Molti studi hanno evidenziato l’associazione tra obesità e OSAS; con obesità moderata o grave (indice di massa corporea, BMI, > 30 kg·m-2) nel 60 – 90% dei pazienti con OSAS.
L’obesità di tipo centrale, caratterizzata da un rapporto vita – fianchi elevato o da un’ampia circonferenza del collo, correla meglio con OSAS del BMI, anche in persone con BMI normale.
L’OSAS è più comune negli uomini che nelle donne. Questo fatto è stato attribuito alle differenze anatomiche e funzionali delle vie aeree superiori, della morfologia cranio-facciale, dell’accumulo di grasso e della risposta ventilatoria al risveglio dal sonno.
Tuttavia gli operatori sanitari devono essere particolarmente attenti alla possibile presenza di OSAS nelle donne, dato che i maschi, compagni di letto, possono essere meno consapevoli dei sintomi dell’ostruzione respiratoria durante il sonno.
La prevalenza della malattia è più alta nelle donne post-menopausa e la supplementazione ormonale si associa con una prevalenza inferiore; questa aumenta durante la gravidanza, in particolare nel terzo trimestre.
I parenti di primo grado di pazienti con OSAS hanno un rischio aumentato di sviluppare la patologia. Sono anche rilevanti i determinanti genetici di caratteristiche cranio-facciali, obesità e distribuzione del grasso regionale.
Affezioni congenite che interessano lo sviluppo craniofacciale, come la sindrome di Marfan, la sindrome di Down e la sequenza di Pierre Robin, predispongono all’OSAS, così come acromegalia e ipotiroidismo.
Il fumo è associato con una maggiore prevalenza di russamento e OSAS; l’alcol può aumentare la collassabilità delle vie aeree superiori e indurre le apnee.
Farmaci miorilassanti (sedativi, ipnotici, oppiacei), la deprivazione del sonno e la postura supina possono tutti accentuare l’OSAS, anche se il grado di peggioramento dei disturbi respiratori del sonno può dipendere dal meccanismo fisiopatologico che interviene nel singolo individuo e dalla sua risposta fisiologica intrinseca.
Anche la riduzione della pervietà nasale, a causa di congestione o difetti anatomici, così come le allergie respiratorie possono potenzialmente contribuire.
Apnea notturna: rimedi e trattamenti da mettere in pratica
L’apnea notturna è una condizione trattabile. Infatti, rimedi semplici e le modifiche allo stile di vita possono fare molto per ridurne i sintomi.
I cambiamenti dello stile di vita per controllare i sintomi dell’apnea notturna comprendono:
- Perdita di peso: il sovrappeso favorisce la comparsa di tessuto extra nella parte posteriore della gola, che può cadere lungo le vie aeree bloccando il flusso d’aria nei polmoni, quindi una perdita di peso può favorire l’apertura della gola e quindi un miglioramento dei sintomi dell’apnea notturna;
- Smettere di fumare: il fumo contribuisce all’apnea notturna aumentando l’infiammazione e la ritenzione di liquidi nella gola e nelle vie aeree superiori;
- Evitare alcool, sonniferi e sedativi;
- Praticare regolarmente esercizio fisico: l’attività fisica, oltre ad aiutare a perdere peso, può avere un effetto importante sulla durata e sulla qualità del sonno;
- Evitare caffeina e pasti pesanti nelle due ore precedenti al sonno;
- Regolarizzare le ore di sonno: in questo modo sarà più semplice rilassarsi e dormire meglio.
Tra i suggerimenti per prevenire l’apnea notturna quando si va a letto:
- Evitare di dormire sulla schiena perché è più probabile che la lingua e i tessuti molli ostruiscano le vie respiratorie;2
- Utilizzare il trucco della pallina da tennis: per evitare di dormire in posizione supina, si può cucire una pallina da tennis in una tasca sul retro della maglia del pigiama;
- Tenere la testa sollevata mentre si dorme.
Quando l’apnea notturna è grave, però, risulta di fondamentale importanza rivolgersi ad uno pneumologo che potrebbe consigliare l’opzione di trattamento più efficace.