Studi dimostrano che il rumore, è molto dannoso per la salute umana, alterano il sistema nervoso, il livello di stress e tende ad appesantire mente e corpo, mentre il silenzio distende completamente la tensione rendendoci più sereni e rilassati. L‘Organizzazione Mondiale per la Salute ha riscontrato che un numero ingente di persone soffriva di problemi d’udito, dovuti proprio al troppo rumore a cui si è soggetti quotidianamente.
Nel 2011, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) esaminò e quantificò i danni che il rumore provoca ai cittadini Europei.
La conclusione è che i 340 milioni di residenti dell’Europa dell’Ovest, stanno perdendo un milione di anni di salute ogni anno; questo a causa del rumore eccessivo. L’OMS ha inoltre dichiarato che la causa di 3.000 morti da problemi correlati al cuore è data dall’eccessivo rumore.
Uno studio del Professore Gary W. Evans della Cornell University, pubblicato in Psychological Science, ha misurato gli effetti del rumore sugli studenti la cui scuola è vicina all’aeroporto di Monaco.
Lo studio ha dimostrato che i ragazzi esposti al rumore aeroportuale hanno sviluppato una risposta allo stress che fa sì che essi ignorino il rumore. Evans ha scoperto che i ragazzi ignoravano sia il rumore negativo dell’aeroporto che altri rumori della vita quotidiana come il vociare della gente.
Questo studio è tra i più importanti studi sinora fatti e dimostra che il rumore, anche a livelli che non producono danni all’udito, causa stress ed è dannoso per gli esseri umani.
Gli scienziati non hanno fatto uno studio apposito per scoprire gli effetti benefici del silenzio ma ci sono arrivati per caso. Il silenzio fece la sua comparsa nelle ricerche scientifiche come controllo o punto di partenza, contro il quale gli scienziati comparavano gli effetti del rumore o della musica.
Il medico Luciano Bernardi studiò gli effetti fisiologici del rumore e della musica nel 2006, facendo una scoperta sorprendente.
Quando i soggetti dello studio venivano esposti a dei momenti di silenzio tra un rumore e l’altro, succedeva qualcosa di molto importante.
I due minuti di pausa trascorsa in silenzio erano decisamente più rilassanti per il cervello che non la musica rilassante stessa oppure il silenzio prolungato prima che l’esperimento avesse inizio.
Di fatto, le “irrilevanti” pause di due minuti che dividevano un esperimento dall’altro divennero la parte più importante dell’esperimento stesso. Una delle scoperte più rilevanti fu che il silenzio è intensificato dal contrasto rumore/silenzio
Sostare nel silenzio può caratterizzarsi come un liberarsi di ciò che compromette nuove letture e visioni di sé e del
mondo e, anche, come un lasciare spazio alla parola e al discorso che ancora non hanno avuto la possibilità
di emergere.
Il silenzio non è un astenersi dalla parola fine a se stesso, ma esercizio di un’energia fine e creativa. Il silenzio genera attenzione, considerazione, rispetto e gentilezza.
Il silenzio educa: all’ispirazione nella considerazione della creatività della parola; alla condivisione nell’accezione di una comunicazione che accolga e affermi la presenza dell’altro; alla dialogalità, nella dilatazione di un discorso che non sia mera esibizione di dialettica; al valore del tempo – nella trasformazione dell’irruenza in capacità di attesa.
Studi dimostrano che il rumore, è molto dannoso per la salute umana, alterano il sistema nervoso, il livello di stress e tende ad appesantire mente e corpo, mentre il silenzio distende completamente la tensione rendendoci più sereni e rilassati. L‘Organizzazione Mondiale per la Salute ha riscontrato che un numero ingente di persone soffriva di problemi d’udito, dovuti proprio al troppo rumore a cui si è soggetti quotidianamente.
Silenzio e tempo, concepiti nella reciprocità della loro relazione, costituiscono una soglia e una pausa necessarie a penetrare la profondità della dimensione esistenziale umana, attraverso un sostare nella percezione
della propria vita, apprezzando la natura relazionale di quest’ultima e dunque la natura dialogale del proprio
interagire con se stessi e con l’altro
Attraverso l’apprezzamento, la valorizzazione e l’esercizio del silenzio è possibile:
- educare all’ispirazione nella considerazione del significato e creatività della parola;
- educare alla condivisione nell’accettazione di una comunicazione che accolga e affermi la presenza dell’altro;
- educare alla dialogalità nella di un discorso che non sia mera esibizione della dialettica;
- educare al valore del tempo nella trasformazione della smania di misurazione in capacità di attesa;
- educare alla relazione col tempo nella percezione dello spazio come apertura e non delimitazione da
calcolare; silenzio e tempo come energie generative del non conosciuto, creatività e libertà; - silenzio e tempo come misura nella relazione: il rispetto come spazio lasciato che afferma la presenza e
la dignità propria e dell’altro; - silenzio e tempo come attitudini promotrici di attenzione, ascolto, condivisione: la partecipazione non
come protagonismo personalistico, ma come condivisione e pro-azione; - silenzio e tempo come espressione di una padronanza di sé che è riservatezza, compostezza, raccoglimento, riflessione, pazienza, fiducia.
- educare all’osservazione nell’esercizio di un saper sostare nella sospensione e nell’accadimento;
- educare al ritmo nel riconoscimento dello spazio-tempo proprio e dell’altro, in costante interazione
e trasformazione. - Aiuta a ritrovare pace interiore e tranquillità: interrompendo il flusso quotidiano del sistema nervoso e la routine, favorendo il confronto con la parte più interiore di sé
- Riduce i livelli di stress: diminuiscono drasticamente i livelli di cortisolo e i pensieri negativi.
- Abbassa la pressione arteriosa, riducendo il rischio di esposizione a infarti.
- Amplia la percezione mentale, soprattutto se si inizia a meditare regolarmente tutti i giorni, accresce la capacità d’introspezione e le funzioni cerebrali.
- Migliora la produttività lavorativa favorendo la concentrazione.
- Migliora la consapevolezza di se stessi, aiutando a connettersi al presente e a risvegliare la coscienza interiore.
- Allena la memoria: le tecniche di rigenerazione personale aiutano a ostacolare il decadimento cerebrale e a mantenere la mente giovane.
- È un efficace metodo di digital detox.
- Migliora le relazioni sociali, aiuta a essere più compassionevoli e altruisti verso gli altri.
- Nel 2013 che sulla rivista Brain è stato pubblicato uno studio scientifico che riguardava gli effetti della quiete sul cervello dei topi. Gli scienziati hanno osservato che i topi esposti a due ore di silenzio ogni giorno avevano sviluppato delle nuove cellule nell’ippocampo (l’area del cervello associata a memoria e apprendimento). Ma c’è di più, perché queste cellule sembravano assumere il comportamento di neuroni (ed è questo il vero beneficio per la salute).In altre parole, è stato dimostrato che il silenzio contribuisce ad aumentare le potenzialità del cervello e non solo ad alleviare stress e tensioni, come già si sapeva.
verissimo