5 Maggio 2024

Utero retroverso, fertilità e parto

La retroversione dell’utero è una anomalia di posizione dell’organo che si presenta deviato all’indietro anziché inclinato in avanti.

Nella maggior parte dei casi si tratta di una condizione presente fin dall’età dello sviluppo ma può verificarsi anche a seguito di processi infiammatori acquisiti che causano aderenze o di manovre ostetrico-ginecologiche (aborto, parto, ecc).

Infine, la si può riscontrare in donne molto magre, più soggette a ptosi, ossia ad un abbassamento degli organi (ptosi renale, gastrica, ecc.).

I maggiori disturbi correlati all’utero retroverso riguardano un possibile aumento dei dolori alla regione lombare, che si accentuano nel periodo premestruale o durante il ciclo, in quanto il materiale mestruale facendo più fatica ad uscire, provoca una contrazione più decisa del muscoli.

utero retroverso

Alcune domande che le donne si pongono di frequente

Posso rimanere incinta con utero retroverso?

La risposta è ovviamente affermativa, anche se una difficoltà potrebbe essere la non facilità a rimanere incinta.

utero retroverso, fertilità e parto

Da sottolineare comunque il fatto che l’utero retroverso non deve considerarsi una vera e propria malformazione, ma è semplicemente una piccola anomalia di posizione dell’utero stesso, ma tuttavia poco significativa dal punto di vista medico.

Nella maggior parte dei casi, l’utero assume una posizione cosiddetta “antiversa-flessa”.

Il corpo, ovvero la parte superiore è inclinato in avanti, in direzione della vescica, mentre la cervice o se preferite, collo dell’utero si trova vicino all’imboccatura superiore della vagina.

Con utero retroverso dovrò fare il taglio  cesareo?

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L’utero retroverso non è assolutamente un difetto che impedisce il concepimento e anche per quanto riguarda il parto potrà senz’altro avvenire in modo naturale. Nessun rischio per il bambino e nessun cesareo programmato in anticipo, a meno che non sorgano particolari problemi, ma che in ogni caso non hanno niente a che fare con la posizione dell’utero.

La ragione per cui le conseguenze della retroversione sono minime è davvero molto semplice: durante la gravidanza l’utero, aumentando progressivamente di volume, si sposta a poco a poco in avanti, e si trova così ad assumere,  intorno al 3° trimestre, la posizione consueta.

E’ proprio per questo che solitamente, al termine dei nove mesi di gravidanza, come abbiamo già detto, la cervice (o se preferite il collo dell’utero), si assesta in prossimità dell’imboccatura della vagina. In questa posizione, rende possibile il regolare svolgimento del parto: la fase espulsiva infatti, avviene per via naturale, quindi assolutamente niente paura, e anzi, proprio dagli esperti del mestiere, arrivano mille rassicurazioni.

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